Oltre la mascherina, indossiamo la responsabilità.

 Oltre la mascherina, indossiamo la responsabilità.

Sono preoccupata come tutti voi per i numeri legati all’emergenza sanitaria.

Preoccupata per la salute dei cittadini, perché la curva dei contagi continua a crescere. A questo si aggiunge anche il numero degli interventi chirurgici ‘ordinari’ saltati a causa della pandemia, basta leggere le parole del Presidente dei Chirurghi italiani Pierluigi Marini sulle pagine de La Repubblica di oggi.

E poi preoccupata per la nuova fase di profonda incertezza che stanno attraversando le aziende, i commercianti, le imprese: non solo contrazione dei consumi e difficoltà economiche, ma anche un 38% in meno di assunzioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Cioè posti di lavoro in meno.

In queste ore il governo, le regioni, gli enti locali stanno cercando di individuare le soluzioni migliori per fare fronte a questa nuova emergenza.
Non sono qui a dire chi sta facendo meglio o peggio, chi assume decisioni più o meno giuste.
Gli effetti della pandemia vanno gestiti con misure urgenti per tutelare senza tentennamenti la salute dei cittadini e l’economia delle nostre imprese.

Ognuno di noi, da qualsiasi postazione istituzionale, ha il dovere di aiutare il proprio Paese e la propria comunità. 
Così faccio e farò ogni giorno anche io.

Lasciatemi dire che oltre a decisioni sagge, coraggiose e corrette da parte delle Istituzioni è necessaria anche una buona dose di responsabilità da parte di ognuno di noi.

Vedo ancora troppi ragazzi in giro senza mascherina, troppe persone poco attente a quelle regole minime di convivenza sanitaria che ci siamo dati.

Le terapie intensive che vediamo nelle trasmissioni di attualità politica non sono ricostruzioni giornalistiche, non sono scene di un film.

Le preoccupazioni che ascoltiamo quotidianamente dei commercianti, dei piccoli imprenditori o delle aziende a conduzione familiare, non sono immagini di repertorio o ‘le solite lamentele’ come qualcuno, evidentemente abitante di un altro pianeta, continua a dire. 

Quelle immagini, quei servizi giornalistici, sono ciò che accade, e che sta accadendo in queste ore, nelle strutture ospedaliere e nelle strade delle nostre città.

Io credo che dobbiamo fare realmente tutti la nostra parte con il massimo della responsabilità:
– il Governo, adottando da un lato misure per tutelare la salute delle persone dalla pandemia e mettendo in campo un piano di azioni per garantire controlli ed interventi non-covid e, dall’altro, lavorando alla tenuta economica del tessuto produttivo sostenendo concretamente e da subito le nostre imprese e aziende culturali, a cominciare da cinema e teatri, che altrimenti non reggerebbero ad un eventuale ulteriore lockdown, 
– ogni cittadino, rispettando le regole che ci siamo dati: mascherina, distanziamento, igiene personale e limitando al massimo spostamenti o incontri. 

In attesa del vaccino, in attesa che l’inverno passi, in attesa di uscire da questa pandemia, la migliore arma che abbiamo a disposizione per combattere il virus è una sola: la responsabilità.
Indossiamola tutti.